LO AMO DAVVERO? UNA PROVA DEFINITIVA

Nel TangoOlistico, la disciplina che ho fondato circa dieci anni fa, utilizzo strumenti che, a prima vista, potrebbero sembrare complicati ma che, nel momento in cui vengono applicati, sono piuttosto semplici e ottengono risultati chiari e misurabili.

In questo articolo, per esempio, mi concentro su un tema molto tipico nella relazione di coppia. “Lo amo davvero?”

La domanda nasconde molti livelli di lettura perché ovviamente la risposta può dipendere da ciò che provo, da ciò che prova lui, da ciò che penso lui provi per me, dall’influenza delle mie passate relazioni ecc ecc.

Sbrogliare questa matassa può essere molto utile alla persona che chiede aiuto per gettare luce sulla relazione ma anche su ciò che prova per se stessa, l’autostima e lo stesso impulso vitale.

Lo strumento principe in questo caso si chiama “proiezione corporea” e funziona così:

Chiedo alla persona di immaginare che io sia l’amato o l’amata. Propongo cioè un gioco immaginativo in cui entrambe sappiamo benissimo che io sono Massimo e tale resterò durante il ballo eppure la suggestione sarà forte comunque, perché alla persona propongo di chiudere gli occhi. Suona una musica particolare che porta dritti in una situazione relazionale-amorosa. Io, con gli occhi aperti, la abbraccio e muovo semplici passi nella stanza. Durante l’esperienza lei immagina di essere abbracciata dall’amato e, per 4-5 minuti, resta calata in questa dimensione un po’ fantastica e un po’ reale (in quanto effettivamente viene abbracciata)

L’esito è sempre lo stesso ed è entusiasmate per me riscoprire sempre la sua efficacia.

La persona, che nel frattempo può essersi commossa molto oppure per niente, confessa con maggiore convinzione di prima il suo reale sentimento per il partner, quale che sia. Perché?

La dimensione corporeo-fantastica ha amplificato e chiarito il sentimento prevalente e, nell’intimità del mio abbraccio, è arrivato come un permesso di vedere le cose come stanno.

Ricordo per esempio una donna che stava divorziando dal marito che, durante il ballo, dovette ammettere di provare ancora un sentimento forte per il partner oppure un’altra che da tempo galleggiava in una relazione complicata che, in realtà era costruita su un amore non autentico ma solo desiderato.

Insomma, nel mio abbraccio le persone scoprono i loro reali sentimenti, li confessano, li elaborano, li risolvono.

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